Nel "Il pittore della vita moderna" di Baudelaire la moda si presenta come emblema della modernità, congiunzionne dell'eterno e dell'effimero. Assume un valore simbolico, rappresentazione dell'eterno: la donna truccata perde infatti ogni "piatta" naturalezza e svela il suo volto quasi totemico, per farsi adorare come idolo. La donna intesa come divinità, un invito alla felicità, un armonia generale, non solo nel gesto e nel movimento, ma anche negli ampi e cangianti veli di stoffe in cui si avvolge, che sono come attrbuti e il fondamento della sua divinità.
La moda , in altre parole, è "uno dei segni della nobiltà primitiva dell'anima umana", "un sintomo del gusto dell'ideale", un modo con cui la donna si eleva ad una dimensione magica e soprannaturale, si pone come idolo e statua di fronte a uno sguardo adorante.